sabato 29 settembre 2012

IL GIOCO DEI NO (OSSIA) MANUALE DI ISTRUZIONI SU COME MANEGGIARE ME

Non voglio un uomo che sta con me e guarda le altre,
voglio che tu abbia occhi solo per me.
Non voglio un uomo che per divertimento intende solo spaccarsi di cene fuori e bevute,  voglio che tu ti diverta a parlare con me e a fare con me ogni piccola e sacrosanta cosa quotidiana.
Non voglio un uomo che dice che il mondo fa schifo e poi lui per primo contribuisce seminando cattiverie, voglio che tu cerchi con me il bello nelle cose e nelle persone.
Non voglio madri bigotte da domenica in chiesa e che giudicano le donne come poco di buono, voglio che tua madre sia una donna intelligente e colta con cui potermi fare una risata.
Non voglio parole false, ma gesti veri....d'amore.
Non voglio uno che mi giudichi per il mio lavoro,
voglio che tu sia fiero di me per ogni sacrificio fatto per arrivare fin qui e sorreggermi da sola.
Non voglio un uomo che viva in catene,
voglio che tu mi consideri il tuo personalissimo paio d'ali.
Non voglio un uomo che mi tiene fuori dalla sua vita,
voglio che tu mi spalanchi le porte della tua vita e della tua anima.
Non voglio più sentirmi sola anche con un uomo accanto :
voglio che tu mi veda in profondità non che mi osservi.
Non voglio più sentirmi troppo poco bella
voglio essere la tua versione domestica di miss universo
Non voglio essere l'amica a cui vuoi bene,
voglio essere l'amica che non vorresti mai perdere
Non voglio più capire perchè come e quando,
voglio che tu non mi dia mai certe domande da formulare
Non voglio più la bellezza perchè si, avevi ragione, i belli sono stupidi o insensibili, voglio un uomo con mille piccoli difetti tranne quello di non avere cuore.
Non voglio più il sogno,
voglio la realtà: corpo carne e sangue...diviso due.
Non voglio essere studiata in cerca di difetti come un batterio su un vetrino,
voglio essere me stessa con te e viceversa.
Non voglio sentirmi dire che devo dimagrire
voglio che tu vada matto per le mie maniglie dell'amore perchè Dio me le ha fatte pensando che ti sarebbero piaciute.

Non voglio mai mai mai più scambiare una maschera per un volto e riempirlo di tutti quei meravigliosi dettagli che credevo ti appartenessero
perchè ora so che quei meravigliosi dettagli APPARTENEVANO A ME.











domenica 16 settembre 2012

ONE SONG ONE TALE : tredicesimo episodio


Dream Theater – Beneath The Surface 
(Sotto la superficie)   

C’è mai un momento davvero giusto?
Mi hai portato a credere che un giorno saresti stato quì per me
Quando le stelle si sarebbero allineate
Quando non saresti stato così consumato
Ho continuato a cercare degli indizi
Così ho aspettato nelle ombre del mio cuore
E il momento non era ancora quello giusto
Finché un giorno ha smesso di importarmene
E ho iniziato a dimenticare perché volevo esserti vicino
E sono scomparsa nell’oscurità
E l’oscurità è diventata dolore
E non è mai andato via
Finché tutto quello che era rimasto è stato sepolto, 

a fondo sotto la superficie
Uno scheletro di come sarebbero potute essere le cose
Ossa stanche sotto un velo di segreti ben custoditi, 

tutto troppo fragile
È triste pensare che non ho mai saputo
Che stessi cercando le parole
Che il momento venisse fuori
Il momento non è ancora mai arrivato
Avresti potuto mettere a rischio la mia fragile struttura
Poi un giorno ha smesso di importarmene
E ho iniziato a dimenticare perché volevo esserti vicino
E sono scomparsa nell’oscurità
E l’oscurità è diventata dolore
E non è mai andato via
Finché tutto quello che era rimasto è stato sepolto, 

a fondo sotto la superficie

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Devo conviverci...devo accettarlo.
Ci sono cose che restano sotto la superficie.

 
Persone e pensieri scomodi, nascosti come la polvere sotto un tappeto:
un giorno per caso inciampi e si risolleva portando dietro se' onde di ricordi
...e ti ricordi:
che erano sempre lì e cercavi solo di non guardare,
che una parte della tua mente cercava solo di non pensarci.

Sei la polvere sotto al mio tappeto.

Quante storie ancora per anestetizzarmi, 

per smettere di chiedersi perchè
per smettere di cercare le risposte.
Per dimenticarmi di ME
Quanti occhi - quante braccia?
Quante parole senza peso, quante bugie : mi dirò e mi diranno.
ANCORA E ANCORA
Quante canzoni non posso più cantare?
In quanti posti non posso più passare senza un tonfo allo stomaco?
A quanti dirò che non ci penso più, mentendo?
Quante volte al ritorno da una serata verrò assalita dai ricordi?
mentre guido, mentre penso, mentre chiedo risposte che non avrò
poichè la più giusta e logica non c'è o è quella che non vuoi accettare.
FINTO TUTTO FINTO 

MENTIVA -  FINGEVA - GIOCAVA  
Come si convive con tutto questo?

Voglio un rimedio: 

pretendo che la medicina crei una pillola per dimenticare.
Se non posso avere la pilola BLU delle risposte 

allora voglio la ROSSA come in Matrix, 
quella che mi riporti alla vecchia me.
Riparto dalle botte : meglio quelle di quello che hai fatto tu.
Riparto dalla solitudine.
Riparto da me.

dove è 
VERO TUTTO VERO
IO NON MENTIVO - IO NON FINGEVO - IO NON GIOCAVO
A me restano le cicatrici : a me?
Essere me?
Tutto troppo : troppo male - troppo pericolo
Non mi hanno fatto gli strumenti : 

la voce si, ma gli strumenti no
e come nella mia professione gli strumenti li hanno sempre gli altri
Una volta passavo sopra ed oltre a tutto
e ora non passo oltre te???
Non ci posso credere:
è come una pentola senza manici
da che parte la prendi?

Davide aiutami tu.
Amico mio...da lassù.


Intanto aspetterò....
come dice la canzone....
"Finché tutto quello che è rimasto verrà sepolto, 

a fondo sotto la superficie"